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12/10/22

25 anni insieme

Perugia: Celebrato il 25mo anniversario dell’associazione “Alle Querce di Mamre”. Al via l’“anno “giubilare” dedicato al suo fondatore, il venerabile Vittorio Trancanelli. Il cardinale Bassetti all’omelia: «E’ un cammino di solidarietà arrivato fino a noi…, una piccola avventura dello Spirito con un seme gettato per essere segno di misericordia e solidarietà»

Molti fedeli si sono ritrovati nella tensostruttura della chiesa parrocchiale in Cenerente di Perugia, nel tardo pomeriggio del 9 ottobre, per partecipare alla celebrazione eucaristica del 25° anniversario della fondazione dell’associazione “Alle Querce di Mamre”, nata dall’ispirazione del venerabile Vittorio Trancanelli (1944-1998), noto medico chirurgo perugino, un “santo laico in sala operatoria e nella vita”, per il quale la Chiesa diocesana ha avviato, nel 2006, il processo informativo sulle virtù e la fama di santità.

Video toccante. Oltre una decina sono state le testimonianze ascoltate al termine della celebrazione, alcune in presenza, altre raccolte in un video toccante curato dal giovane David Fiorini, responsabile della comunicazione web e social della Caritas diocesana, l’organismo pastorale operativo con cui la stessa associazione collabora da sempre nel portare avanti la sua opera. L’interessante video è visionabile al link: https://youtu.be/PcAaLNgWZx4 .

Finalità dell’opera. «La peculiarità della nostra associazione – ha spiegato il suo presidente Rosario Zurolo – è quella dell’accoglienza, in particolare di donne in gravidanza, ragazze madri e minori, spesso con gravi problemi di salute. Cerchiamo di mettere in pratica l’episodio biblico “Alle Querce di Mamre” in cui Abramo, nell’accogliere degli sconosciuti, accolse Dio stesso». Quest’associazione fa sua anche la parabola del “Buon samaritano”, affidandosi all’aiuto materiale di non pochi benefattori e, soprattutto, alla preghiera, una preghiera semplice come la recita del Santo Rosario, ogni giorno, alle ore 19, nella sua sede in Cenerente.

Storie con un lieto fine. Le testimonianze ascoltate, di ex ospiti, volontari e famiglie che costituiscono l’associazione, hanno ben presentato lo spirito con cui concretamente ci si adopera affinché le storie di vita molto particolari e tristi degli ospiti possano avere un lieto fine con una rinascita umana e spirituale sostenuta in molti casi anche da un’opera, seppur non sempre facile e scontata, di reinserimento sociale.

Non solo numeri. Attualmente “Alle Querce di Mamre”, la cui sede si compone di due appartamenti di proprietà dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, sono accolte sette persone tra adulti e minori, dando ospitalità nei primi 25 anni di attività a più 150 nuclei familiari, in prevalenza di donne con figli minori, per periodi di permanenza lunghi, non inferiore ad un anno. «Sono piccoli numeri, ma con tutta una comunità attorno che testimonia la condivisione che c’è nel farsi carico del prossimo in gravi difficoltà. E questo lascia ben sperare nel prosieguo di quest’opera di carità». A sottolinearlo è stata l’assistente sociale della Caritas diocesana Stella Cerasa, che, insieme ai coniugi Annalisa e Rosario Zurolo, al prof. Fausto Santeusanio, alla signora Rosalia Sabatini, moglie del venerabile Trancanelli, e ad altri operatori e volontari, sono stati più volte ringraziati durante le testimonianze degli ex ospiti per il sostegno dato loro nei momenti «più duri e di immensa solitudine».  

Il ricordo di un amico. Tra i benefattori e amici dell’associazione, non poteva non essere ricordato Giuliano Masciarri, già segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, venuto a mancare a seguito di una grave malattia nel 2019, che tanto si è adoperato per quest’opera e nel tenere vivo il ricordo del suo fondatore. Al riguardo è intervenuto il postulatore della causa di canonizzazione del venerabile Trancanelli, Enrico Solinas, che ha aggiornato sull’iter e dato notizia dell’individuazione della casa dove nacque Vittorio Trancanelli, il 26 aprile 1944, a Spello (Pg), in pieno secondo conflitto mondiale.

Un anno giubilare. Sulla figura del venerabile si è soffermato anche il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, nell’annunciare: «Oggi 9 ottobre abbiamo ricordato i 25 anni di fondazione dell’associazione ispirata dalla carità di Vittorio Trancanelli a cui dedichiamo un “anno “giubilare” che culminerà il prossimo 24 giugno, giorno del 25° anniversario della sua nascita in Cielo. Sarà un periodo in cui tutti saremo chiamati ad imitare di più l’esempio di santità del venerabile Vittorio Trancanelli». Ad esempio, nel presentare il video del giovane Fiorini, don Briziarelli ha sottolineato: «David non conosceva la figura di Vittorio se non per sentito dire. Ascoltando i testimoni, preparando il video…, ha scoperto e trovato un amico in Vittorio. Che questa sia l’esperienza di tutti i giovani, quella di farsi amici i santi, perché è qualcosa di veramente unico e speciale».

Vivacità della Chiesa. Il cardinale Gualtiero Bassetti, che ha presieduto la celebrazione eucaristica insieme al vescovo emerito di Città di Castello, Domenico Cancian, ai parroci, don Roberto Biagini e don Marco Pigoni, a diversi altri sacerdoti ha parlato, nell’omelia, di quest’opera voluta dal venerabile Trancanelli, di «un cammino di solidarietà arrivato fino a noi…, una piccola avventura dello Spirito con un seme gettato per essere segno di misericordia e solidarietà. Alla figura di Vittorio Trancanelli sono legate tante realtà di carità che esprimono anche la vivacità della nostra Chiesa perugino-pievese. E la sua ispirazione delle “Alle Querce di Mamre”, accolta da diverse famiglie, era quella di creare più che un centro di accoglienza una grande famiglia che il Signore, pur tra mille difficoltà, ha condotto fino ad oggi come segno di amore e di predilezione».

La novità della presenza di Dio. «La vocazione di questa associazione – ha proseguito Bassetti – è sempre stata quella di realizzare un’esperienza forte, trasparente, luminosa della carità cristiana, che è amore all’interno della stessa famiglia, amore fra famiglie e persone vicine allo stesso gruppo. Amore aperto all’accoglienza di famiglie in difficoltà. L’accoglienza è una caratteristica dell’amore cristiano, ossia della carità, quella di realizzare una unità tra chi accoglie e chi vuole creare una comunità aperta ad attrarre e a servire altri. Essere insieme nel nome di Cristo ed essere insieme per tutti. Questo è il carisma e il dono che il Signore vi ha fatto. Anche qui, a Cenerente, nella quotidianità più ordinaria, si è percepito e toccato con mano una novità. La novità dell’amore cristiano, che è la novità della presenza di Dio. È la bellezza di Dio presente in mezzo a noi».

Una società dell’Amore. «Questo nome, “Alle Querce di Mamre” – ha ricordato il cardinale – si riferisce all’episodio dell’ospitalità di Abramo che, accogliendo degli sconosciuti, in definitiva accolse le persone divine, accolse Dio stesso nella sua casa… È l’immagine perfetta, affascinante, della Trinità… Sappiamo bene che solo lo Spirito Santo, che è Spirito d’unità e di novità incessante, può rendere efficace questa fedeltà che deve incominciare dalle nostre famiglie, dai rapporti che abbiamo con gli altriIl cardinale Bassetti, avviandosi alla conclusione, ha detto con voce ferma: «Dobbiamo veramente costruire una società nuova, una società dell’Amore e se non ci pensano i cristiani a farlo, che hanno il Vangelo, che hanno Gesù Cristo, non possiamo pretendere che ci pensano gli altri. Tra cristiani, purtroppo, ci si divide per i nostri piccoli e grandi rancori. È giunto il momento forte, quando ci confrontiamo con personalità come Vittorio Trancanelli, di un cambiamento, di una conversione della nostra vita. Non siamo qui soltanto per ricordare, ma per riassumerci tutti quegli impegni umani e sociali di amore da cui questa realtà, 25 anni fa, è partita».

Una grazia di Vittorio. Il cardinale, prima di impartire la benedizione, si è rivolto a David Fiorini e agli altri giovani presenti con queste parole: «Hai visto Vittorio con gli occhi dell’anima e con gli occhi dello Spirito, un po’ come ha fatto Giobbe con il Signore che fino ad un certo punto lo aveva conosciuto per sentito dire, ma poi i suoi occhi l’avevano visto. Io, con gli occhi dell’anima e dello spirito ho visto questa sera una presenza che mi ha riempito di tanta consolazione e gioia, che la ritengo anche questa una grazia di Vittorio: durante la comunione ho incontrato con lo sguardo tanti ragazzi e ragazze che io ho cresimato. E questa presenza mi ha allargato il cuore e voglio dire a tutti questi giovani: andate avanti, non abbiate paura a mettere a frutto i talenti che Dio vi ha dato, non seppelliteli. Anche se farete un po’ di rumore, anche se ci farete confondere dentro la Chiesa, come dice il Papa, l’importante è che voi siate sempre rappresentati negli avvenimenti della vita».

Il sogno di avere un santo. della morte del venerabile Vittorio Trancanelli (il 24 giugno 2023), il cardinale Bassetti ha confidato ai numerosi fedeli presenti un suo «sogno», quello «che presto Cenerente e la Chiesa di Perugia-Città della Pieve abbiamo il loro santo, perché –  ha detto Bassetti con voce commossa – io non dimenticherò mai quando quella mattina, nel cimitero di Cenerente, vennero raccolte e ricomposte le ossa del venerabile, un suo collega chirurgo, che era accanto a me, mi disse: “io ho lavorato per una vita insieme a Vittorio, io non sono credente, ma se i santi esistono, Vittorio è un santo”». Il cardinale, nel rivolgersi a Dio per chiedergli la grazia del miracolo che porterà il venerabile Trancanelli ad essere proclamato beato, ha detto: «Signore, quando vorrai e come vorrai, manifesta la tua volontà».

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